Il ritrovo è alle 15.30 presso tre basiliche del centro – Santissima Annunziata, San Lorenzo, Ognissanti – dove alcune guide proporranno una riflessione tra arte e fede, legata anche ai temi proposti dai «Cantieri di Betania», il documento della Cei con gli orientamenti per questo secondo anno di Cammino sinodale delle Chiese italiane. Nei locali attigui alle basiliche si svolgeranno quindi dei «tavoli di lavoro» in piccoli gruppi.
Al termine, il cammino per poi convergere tutti in cattedrale alle 18 per la preghiera conclusiva guidata dal cardinale Giuseppe Betori.
Il tema del «Cantieri di Betania», e del nuovo anno di Cammino sinodale, è stato anche al centro della riunione del Consiglio pastorale diocesano del 15 settembre. Filippo Margheri (insieme a Gabriella Pennino referente diocesano per il Cammino sinodale) ha illustrato il Vademecum che accompagna il documento della Cei con alcuni spunti operativi, come strumento al servizio dei vescovi, dei referenti diocesani e delle équipe per la promozione del Cammino sinodale. Insieme ad alcune indicazioni metodologiche, il vademecum offre alcuni spunti per realizzare i «cantieri» e favorire l’esperienza sinodale a più livelli.
Questo secondo anno del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia è ancora un anno di ascolto, l’obiettivo rimane lo stesso: avviare o consolidare un’esperienza di «Chiesa sinodale». L’idea del «cantiere» indica uno spazio di coinvolgimento ampio, aperto a proposte differenziate.
Il primo cantiere, «della strada e del villaggio», sarà la cornice per realizzare la fase di apertura all’esterno, di dialogo con ambienti e mondi. Fondamentale sarà qui la questione dei linguaggi, e il ruolo che associazioni e movimenti potranno giocare come strumenti di incontro e dialogo.
Il secondo è il «Cantiere dell’ospitalità e della casa»: si propone l’approfondimento delle strutture ecclesiali e costituisce occasione per alimentare il processo di conversione continua nelle parrocchie anche riprendendo, con l’ausilio del metodo della conversazione spirituale, la rifleesione già avviata dal Consiglio pastorale diocesano, e proposta a tutta la diocesi, sul documento vaticano «La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa».
Il terzo è il «Cantiere delle diaconie e della formazione spirituale», è dedicato alla formazione e alle ministerialità; incrocia l’applicazione nella nostra Chiesa delle due Lettere apostoliche di papa Francesco in forma di «motu proprio» Spiritus Domini (10 gennaio 2021) e Antiquum ministerium (10 maggio 2021), con cui il Papa ha aperto anche alle donne i ministeri istituiti del lettore e dell’accolito e ha istituito il nuovo ministero laicale del catechista.
Nel giro di risonanze che è seguito, è emersa la necessità di individuare alcuni focus specifici tra le tematiche di ciascun cantiere, mentre si è sottolineata l’opportunità della realizzazione, come quarto cantiere, di un percorso dedicato ai giovani che ne raccolga gli interrogativi e le istanze, le fatiche e le risorse. (articolo scritto da “Toscana Oggi”, link)