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Tra le mura di un monastero secolare

Bellezza svelata

Ogni ospite sarà accompagnato a comprendere e a stupirsi attraverso la narrazione teologico-artistica che restituisce il messaggio espresso dall’opera d’arte e dalla comunità che la custodisce.

Una visita alla Certosa del Galluzzo, fondata alla metà del Trecento per volontà del ricco banchiere Niccolò Acciaiuoli, complesso monastico retto fin dalle origini dall’Ordine dei Certosini, da cui prende il nome. Le Certose sorgevano in luoghi lontani dall’abitato, aderendo all’ideale della vita certosina: la conoscenza di Dio nella solitudine, che si mescolava sapientemente con la vita comunitaria grazie all’organizzazione stessa degli edifici monastici, permettendo l’incontro fra “vita in comune” e “vita solitaria”. Fin dalle sue origini e per tutti i secoli che seguirono, la Certosa fu curata e abbellita di opere d’arte che potessero aiutare la preghiera e la meditazione, basti sapere che divenne il rifugio prediletto del grande pittore Pontormo (Jacopo Carucci) che vi trovò asilo durante le peste del 1523, lasciandovi le sue pitture, e che continuò a frequentare negli anni a seguire alla ricerca di pace e silenzio interiore. Scopriremo queste e altre testimonianze del sodalizio tra fede e arte che ancora oggi racconta la storia plurisecolare di questi luoghi. La visita si concluderà con la testimonianza di uno dei membri della Comunità di San Leolino a cui è affidata la custodia della Certosa dal 2017.

Ritrovo di fronte alla Certosa. Incontro con la nostra guida e inizio della visita, a seguire la testimonianza di uno dei membri della Comunità di San Leolino. Al termine momento di ristoro presso il negozio dell’Abbazia dove è possibile trovare i prodotti del luogo.

Durata: 2 ore

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